Obbligatori nelle strutture ricettive per segnalare fughe di gas combustibili e CO

Con l'introduzione delle nuove norme sulla sicurezza per le locazioni turistiche di breve durata, contenute nel Decreto Legge n. 145 entrato in vigore nel dicembre 2023, è ora obbligatoria la presenza nelle strutture ricettive di rivelatori per gas combustibili e monossido di carbonio. Le disposizioni stringenti, rese necessarie per garantire l'incolumità degli ospiti e degli ambienti, possono risultare di difficile lettura; inoltre la sofisticatezza degli apparecchi della nostra linea, studiati e realizzati per garantire le più alte prestazioni grazie all'implementazione di tecnologia made in Italy, può confondere chi non è pratico del tema.
Ecco quindi una guida completa per conoscere, senza più dubbi, lo stato delle cose sulla normativa e per apprezzare le prestazioni elevate dei nostri rivelatori e tutte le funzionalità che contengono.

Le nuove disposizioni sulla sicurezza nelle strutture ricettive

Il Decreto Legge Anticipi n.145 contiene nell'articolo 13-ter la disciplina aggiornata sulle locazioni per finalità turistiche di breve periodo; in particolare nel comma 7 prescrive la presenza, nelle unità immobiliari, di "dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e del monossido di carbonio funzionanti". Non viene specificato un numero minimo di apparecchi, né la copertura in metri quadri degli stessi: il senso comune, prima di ulteriori interpretazioni della legge, suggerisce quindi di dotarsi di almeno un apparecchio per appartamento, da posizionarsi in funzione della tipologia degli ambienti, fino all'installazione di un rivelatore in ognuna delle camere destinate agli ospiti. Ciò che la normativa esplicitamente prescrive è la funzionalità dei rivelatori, che devono essere correttamente installati, garantiti e testati. I nostri apparecchi, oltre a essere prodotti in Italia, controllati in laboratorio dai team tecnici in differenti condizioni di test e realizzati secondo le direttive comunitarie, hanno al momento dell'acquisto una vita utile compresa tra i 5 e i 6 anni; diversi modelli inoltre sono implementati per performare test di autodiagnosi periodici che assicurano il corretto funzionamento dei circuiti elettrici e dei sensori di rivelazione e la presenza di eventuali anomalie.

Il segnale di allarme acustico

Se l'apparecchio rivela la presenza di un gas combustibile o del monossido di carbonio a una concentrazione di pericolo per la salute degli ospiti o la sicurezza della struttura, è emesso immediatamente un segnale di allarme visivo e acustico. L'intensità del segnale sonoro è pari a 85 decibel percepiti alla distanza di un metro: un suono paragonabile all'attivazione di una sveglia, di un asciugacapelli, fino al rumore provocato dal passaggio di un treno. Il segnale si disattiva solamente se le condizioni di pericolo si esauriscono; in caso contrario, chiunque si trovi all'interno della struttura deve abbandonarla in attesa dell'arrivo delle forze di sicurezza e dei vigili del fuoco. I nostri sofisticati modelli presentano su un lato un uscita relé al quale può essere collegato un apparecchio supplementare, come un elettrovalvola che chiuda il rubinetto del gas, un impianto di ventilazione, un allarme sonoro supplementare. In funzione di una struttura inclusiva e accessibile, si può immaginare l'implementazione del rivelatore con un pannello visivo presente nei diversi locali dell'appartamento per un'efficace segnalazione del pericolo agli ospiti sordi.

Differenze tra gas combustibili e monossido di carbonio

La normativa introdotta richiede che i rivelatori siano capaci di segnalare la concentrazione pericolosa per l'ambiente e per gli esseri umani di due tipologie di sostanze, i gas combustibili e il monossido di carbonio.
I gas combustibili comunemente utilizzati negli impianti domestici sono il metano e il GPL, per l'alimentazione del riscaldamento e per la cottura di cibi. Questi sono gas volatili, che tendono quindi a espandersi e a occupare tutto lo spazio a disposizione, inodori, incolori e insapori, e quindi non percepibili nell'aria se non grazie a specifici sensori. Entrambi i gas sono altamente esplosivi e sono la prima causa di incendi ed esplosioni altamente distruttive. In caso di fuga i due gas si comportano in modo opposto: il metano, più leggero dell'aria, tende a stratificare verso l'alto e si concentrerà quindi in corrispondenza di solai e tetti. Al contrario il GPL, più pesante dell'aria che respiriamo, tende ad accumularsi ad altezza pavimento. In fase di installazione questa differenza deve essere considerata per un posizionamento ottimale: un rivelatore di metano andrà installato a soffitto o su parete a una distanza massima di 30 cm dal soffitto, mentre un rivelatore per GPL sarà posizionato a non più di 30 cm dal pavimento.
Anche il monossido di carbonio (CO), come i gas combustibili, è inodore, incolore e insapore, e si sviluppa nell'aria dalla combustione incompleta di sostanze organiche quali legno, carbone, gas naturale, ecc. Si possono quindi verificare concentrazioni anomale e tossiche per l'uomo di monossido di carbonio anche nel caso di presenza di stufe a legna e a pallet e di camini; anche l'accensione di una sigaretta provoca il rilascio di una quantità seppur minima di CO (in media dai 5 ai 20 mg per sigaretta), che quindi viene rivelata dagli apparecchi ma non comporta l'attivazione immediata del segnale di allarme.   
 
Rivelatori o rilevatori?
Infine una curiosità: in rete e nel linguaggio comune trovano spazio entrambe le locuzioni
"rivelatore" e "rilevatore" per identificare un apparecchio elettrico che segnala la presenza in un ambiente di concentrazioni anomale e pericolose di gas. In generale, il termine "rivelatore" indica la caratteristica di un oggetto di poter registrare la presenza di una data sostanza, mentre il "rilevatore" ne offre una misurazione precisa offrendola all'operatore.
Nel nostro caso, gli apparecchi hanno come primo obiettivo quello di comunicare agli ospiti e a quanti presenti in struttura la situazione di allarme data da un livello di concentrazione di gas pericoloso per la salute umana, e quindi il termine "rivelatore" è il più consono. Se le nuove disposizioni introdote dal decreto legge 145 parlano genericamente di "rilevatori", esiste un precedente differente introdotto dalla norma CEI EN 50244 sugli apparecchi elettrici per la "rivelazione di gas combustibili in ambienti domestici". Piccole differenze che non devono allontanare dall'obiettivo principale dell'argomento: la salute degli ospiti e la sicurezza delle strutture ricettive contro il rischio eventuale di incendi, esplosioni e gravi incidenti.